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Lo spirito sovversivo mi venne fuori presto, devo dire. Non avevo ancora diciassette anni quando ‘Il Resto del Carlino’ scrisse che avevo grinta da vendere (non me l'ha mai comperata nessuno, però, e quindi ho imparato che alla fin fine: marginale ma PURA è meglio) e una capacità retorico-lessicale notevole. Avevo organizzato lo stravolgimento (deturnamento?) di un festivalino di gruppetti rock al ‘Baraccano’. Noi e l'invasione di altri gruppi punk, che avevamo coinvolto, suonammo un minuto per protesta, e nel minuto successivo leggemmo un comunicato in cui chiedevamo non l'elemosina di un festivalino, ma uno spazio continuativo dove fare le nostre attività culturali. Alla media distanza vincemmo noi, ma alla lunga, tra la fessacchiottaggine dei pre-punkabbestia di Rovigo e la corvaggine interessata mascherata da tollerante intolleranza del P.C.I., fummo sbattuti fuori (non noi, noi stavamo al ‘Cassero’...) e la lotta si fece lunga, tosta, drammatica, orgogliosa e pure "globale"... |
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