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| Volevo suonare in un gruppo elettronico e gli Stupid Set erano tra i pochi in Italia ad usare sintetizzatori, nastri e batterie elettroniche. Di ritorno da un periodo in Olanda decisi di andare a Bologna per incontrarli. Conoscevo il loro primo disco, ma nulla di più. Su una rivista musicale avevo letto che Giampiero Huber faceva parte del gruppo. Trovai il suo numero di telefono sulla rubrica del telefono, lo chiamai e ci incontrammo poco dopo al ‘Superfluo’, la cantina dove provavano. La loro etichetta discografica era interessata a spingere gruppi più vendibili come i Gaz Nevada e gli Hi-Fi Bros per cui stavano cercando di attrezzarsi per produrre musica indipendentemente. Erano anche aperti a nuove collaborazioni dato che due elementi della band suonavano anche in altri gruppi. Io avevo un registratore multitraccia, qualche strumento elettronico e una gran voglia di suonare con loro per cui non fu difficile convincerli a prendermi nel gruppo! |
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