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Avevo deciso di produrre un disco per il mio ventunesimo compleanno. Bologna mi sembrava la città migliore per farlo. Ripresi i contatti con un amico sassofonista, Vladimiro Pelliciardi, e andammo in studio a registrare con alcuni musicisti, che poi divennero parte dei Tati's Lovers. […] Per me i primi anni ottanta sono stati un periodo speciale, molto creativo. A Bologna l'eco del ‘77 non si era ancora spenta, nonostante le leggi anti-terrorismo e la semi desertificazione di Piazza Maggiore. C'erano ancora molte cose da dire, forse alcune sono state dette attraverso la musica. […] Forse Bologna non ha preso veramente sul serio i suoi gruppi musicali e molti individui e band non ci credevano fino in fondo. |
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